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Riforma Ministero Beni Culturali: Chi è indagato non deve essere premiato!

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L’onestà deve tornare di moda!
Qui potete vedere il video del mio intervento:

MONTEVECCHI (M5S). Signor Presidente, questo mio intervento è piuttosto un appello al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Apprendiamo dagli organi di stampa che il «vizietto» di promuovere chi si è distinto per demerito è duro a morire, e questa volta riguarda qualcuno all’interno del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Parliamo della direttrice regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna, la signora Carla Di Francesco, che, come apprendiamo dagli organi di stampa, è indagata per fatti connessi ad abuso di atti d’ufficio per aver conferito degli appalti nella ricostruzione post sisma ad una società, il cui titolare è risultato essere il compagno. Per sua stessa ammissione, la direttrice avrebbe affidato ben 18 appalti a questa società, andando in deroga – sempre per sua stessa ammissione – perché spinta da spirito emergenziale, data appunto l’emergenza venutasi a creare dopo il sisma e la necessità di ricostruire. Però tutta questa emergenza è andata – pare, le indagini lo verificheranno – a favore di queste società in cui compare il compagno.

Bene, questa signora è anche indagata dalla Corte dei conti. Bene, nella riforma che il ministro Franceschini, ci è venuto ad illustrare, il giorno 11 dicembre, compare la creazione di una nuova direzione, quella dell’arte contemporanea. Benissimo, siamo tutti contentissimi, perché in Italia l’arte contemporanea – ahimè – è trascurata, quindi noi abbiamo applaudito alla creazione di questa nuova direzione. Però – guarda, guarda caso – la signora Di Francesco, stando a quanto riportano gli organi di stampa, andrebbe proprio a ricoprire la poltrona di dirigente di questa nuova direzione. (Commenti ironici dal Gruppo M5S).

Allora, poiché c’è ancora tempo, perché ci risulta che le nomine non siano ancora state fatte, e poiché noi ci troviamo in un momento in cui siamo alle prese con «Mafia Capitale», con una piovra corrotta i cui tentacoli si stanno insinuando palesemente – si erano insinuati già in passato, ma sta emergendo che si fossero insinuati in numerosi Ministeri…

PRESIDENTE. Deve concludere, senatrice.

MONTEVECCHI (M5S). Onde evitare che all’interno del MIBAC si possano perpetrare delle attività poco virtuose e possano circolare persone pericolose per l’immagine del MIBAC e per il bene dei cittadini, noi chiediamo al ministro Franceschini di fare un atto di coraggio, di ritornare sui suoi passi, se l’intenzione era quella di affidare la direzione alla signora Carla Di Francesco.

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