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NO all’Agcom sceriffo del web e STOP monopolio Siae

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NO AGCOM SCERIFFO DEL WEB

In Commissione Politiche dell’Unione Europea, di cui Michela Montevecchi è capogruppo M5S, si lavora all’esame e alla votazione degli emendamenti alla Legge europea, la norma che conterrà disposizioni finalizzate a porre rimedio ai casi di procedure di pre-infrazione e di infrazione avviati dalla Commissione Europea.

Con il nostro primo emendamento, che sarà ripresentato in Aula, puntiamo a sopprimere la norma che di fatto trasforma l’Agcom (Autorità nazionale per le garanzie nelle telecomunicazioni) nello sceriffo del web, così rischiando di attivare una censura eccessiva. Il diritto d’autore è infatti già tutelato nel nostro ordinamento e la magistratura ha la competenza per garantirlo. Non è pertanto condivisibile la scelta di conferire ampi poteri all’Agcom che potrà, se passerà questa norma, oscurare siti internet, autoregolamentarsi ed emanare provvedimenti definitivi, senza possibilità di difesa a garanzia dei “presunti responsabili”.

Il nostro obiettivo è di inserire l’obbligo, a carico dell’Agcom, di informare l’autorità giudiziaria, unica autorità competente ad emettere provvedimenti inibitori e restrittivi.

STOP MONOPOLIO SIAE

Con il decreto legislativo 15 marzo 2017, n. 35  recante Attuazione della direttiva 2014/26/UE sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno, è stata recepita la Direttiva Barnier, che fra l’altro stabilisce: «i servizi di gestione collettiva di diritti d’autore e di diritti connessi dovrebbero consentire a un titolare dei diritti di poter scegliere liberamente l’organismo di gestione collettiva cui affidare la gestione dei suoi diritti, sia che si tratti di diritti di comunicazione al pubblico o di riproduzione, o di categorie di diritti legati a forme di sfruttamento quali la trasmissione radiotelevisiva, la riproduzione in sala o la riproduzione destinata alla distribuzione online, a condizione che l’organismo di gestione collettiva che il titolare dei diritti desidera scegliere già gestisca tali diritti o categorie di diritti». Tuttavia il recepimento della norma UE da parte dell’Italia è stato solo parziale, visto che nello stesso decreto 15 marzo 2017 resta ferma l’esclusiva riservata alla Siae dall’articolo 180 della legge 633 risalente al lontano 1941.

L’Odg presentato dalla senatrice Montevecchi impegna dunque il governo a garantire il libero mercato dei servizi di tutela dei diritti d’autore e la libera concorrenza tra le società di intermediazione, diretta o indiretta e di gestione collettiva dei diritti d’autore. Anche perché in un contesto economico caratterizzato da profondi cambiamenti tecnologici, la mancata apertura del mercato nazionale della gestione dei diritti limita la libertà d’iniziativa economica degli operatori e la libertà di scelta degli utilizzatori. 

 

 

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