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Legge di Stabilità: le marchette in scuola e cultura

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Senzanome

MONTEVECCHI (M5S). Signora Presidente, pochi minuti solo per ricordare cosa questo disegno di legge di stabilità contiene in merito alla cultura e alla scuola. Cosa si fa con la cultura?

Invece di deciderci ad avere una prospettiva lungimirante e cercare di ristrutturare, e, riformandolo, migliorare il mondo dei nostri beni culturali con una visione nel lungo periodo, si decide di fare le solite operazioni di propaganda preelettorale. Abbiamo, infatti, un Premier che, ahimè, è stato colto dalla sindrome della campagna elettorale perenne. Ecco che allora, dopo gli 80 euro, arriva un bonus, in forma di carta elettronica, di 500 euro a chi compie diciotto anni nel 2016 (chissà come mai proprio a chi compie diciotto anni nel 2016?), come se prima i ragazzi non avessero diritto ad avere soldi per la propria formazione culturale personale. Anche il peggior pedagogista sa, infatti, che diciotto anni non è certo l’età in cui inizia la formazione intellettuale, spirituale e culturale di un giovane.

È lecito, allora, domandarsi se questa non sia l’ennesima marchetta in vista di future elezioni; che, poi, è anche una marchetta fatta maluccio, molto superficiale. Renzi lancia questa bellissima campagna parlando dell’Italia come del Paese delle biblioteche, però ha avuto bisogno del Movimento 5 Stelle per introdurre, tra le spese effettuabili con quella card, quella per l’acquisto di libri. Ma guarda un po’: siamo il Paese delle biblioteche e della lettura, però ai giovani non era consentito di usufruire di questi soldi per acquistare libri. Ancora grazie al Movimento 5 Stelle questi 500 euro potranno essere utilizzati per le visite alle gallerie d’arte, ai siti archeologici e ai parchi naturali.

Nella legge n. 107 del 2015 vi era un comma in un articoletto (il libro dei sogni), in cui si prevedeva che nelle scuole si sarebbe dovuto potenziare o introdurre lo studio della storia dell’arte, della musica, l’educazione civica, l’educazione alimentare, quella ambientale e lo studio dei parchi naturali; cose bellissime che, però, non prevedevano lo stanziamento di ulteriori fondi: erano tutte senza oneri a carico del bilancio dello Stato.

E, poi – toh – sbucano questi 500 euro, sempre la solita marchetta illusoria, senza invece prendersi carico di fare interventi strutturati.

Ma abbiamo anche i 1.000 euro di bonus per l’acquisto di uno strumento musicale per gli studenti dei licei musicali e dei conservatori. E noi, invece, siamo ancora qui ad aspettare una riforma globale del comparto; questa sicuramente favorirebbe gli studenti a disporre di luoghi in cui poter studiare la musica e imparare a suonare uno strumento, magari con un personale organico adeguato, con edifici adeguati, con tutte le certificazioni di agibilità e quant’altro. Decidiamo, invece, di dare ilbonus di 1.000 euro, non di fare la riforma del comparto dell’alta formazione artistica e musicale e dei licei musicali, ai quali abbiamo dovuto dare una boccata di ossigeno. E ancora in Commissione giace il disegno di legge di riordino del comparto dei licei musicali.

Abbiamo anche dovuto bloccare delle marchette. Queste sono quelle che sono passate, ma siamo riusciti anche a bloccarne qualcuna, ad esempio quella che voleva finanziare la fondazione Romaeuropa-Arte e cultura, guidata dalla moglie del deputato PD Marco Causi. Non abbiamo, però, bloccato l’emendamento che prevede la sospensione dell’applicazione delle norme della spending review per la fondazione MAXXI, guidata da Giovanna Melandri, che negli ultimi anni non si è certo distinta per una gestione virtuosa delle risorse finanziarie né si è certo ammantata di virtù anche per la gestione in altri campi. Tra l’altro, si tratta di una fondazione di diritto privato che – pare – vedrà l’entrata di ENEL nel suo consiglio d’amministrazione. Ecco, non siamo riusciti a bloccare questa marchetta, che prevede che la fondazione MAXXI potrà sforare di 500.000 euro all’anno, dal 2016, il proprio budget.

Concludo con la scuola. È stato negato il ripristino dei posti per il personale ausiliario e tecnico-amministrativo, fondamentale per il buon andamento delle scuole; parliamo dei bidelli e delle persone che lavorano negli uffici amministrativi (2.000 posti tagliati nella scorsa legge di stabilità che non sono stati ripristinati). È stato perfino detto no alla formazione del personale tecnico-amministrativo per dare sostegno nelle attività igieniche agli studenti disabili; si è avuto il coraggio dire no anche a questa proposta! Come si è avuto il coraggio di dire no all’emendamento che tentava, finalmente, dopo una lunghissima telenovela, costellata anche da prese in giro vergognose, di risolvere la situazione dei cosiddetti Quota 96 della scuola, che ancora, dopo promesse e prese in giro, attendono di poter accedere alla meritata pensione, che a loro spettava di diritto se non fosse arrivata “madre Fornero da Calcutta” a fare quello che ha fatto. (Applausi dal Gruppo M5S).

Quindi è chiaro che anche per quanto riguarda le scuole, considerato il finanziamento alle private paritarie (ricordiamolo, altri 25 milioni) e tutto quello che ho detto, di certo noi non siamo contenti di questo disegno di legge di stabilità. (Applausi dal Gruppo M5S).

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