Home | News sulle mie battaglie | I nostri emendamenti alla Finanziaria 2018 – Capitolo Scuola

I nostri emendamenti alla Finanziaria 2018 – Capitolo Scuola

Share

Siamo intervenuti sugli articoli della Finanziaria compresi nel CAPO IX – MISURE PER L’ISTRUZIONE E L’UNIVERSITÀ. In questa ricognizione sui nostri emendamenti, ecco i nostri emendamenti su scuola, diritto allo studio e formazione.

 

Un Fondo per il diritto allo studio

Integriamo l’articolo 57 introducendo il 57 bis col quale prevediamo che il Miur istituisca il “Fondo per i servizi relativi al diritto allo studio”, finalizzato alla emissione di risorse vòlte a garantire servizi di trasporto, ristorazione e abitativi agevolati per la totalità degli studenti.

Il nuovo Fondo avrà una dotazione di 50 milioni di euro per il 2018 e 100 milioni di euro a decorrere dal 2019. La distribuzione sarà proporzionale al fabbisogno regionale, determinato il base al numero di studenti universitari, dei pasti erogati in tariffa agevolata e dei posti alloggio attribuiti senza alcun onere per gli studenti.

 

Meno tasse e nuove agevolazioni per il Diritto allo studio

Il diritto allo studio rappresenta una delle nostre principali preoccupazioni. Interveniamo perciò su questo pilastro dell’educazione con ulteriori emendamenti.

Oltre dunque all’istituzione dell’apposito Fondo, in primo luogo viene aumentato l’importo delle risorse stanziate. Prevediamo poi, con un altro emendamento, di estendere l’esonero dal pagamento del contributo onnicomprensivo – NO TAX AREA (già previsto per alcuni studenti universitari per ISEE o per tipo di corso) anche agli iscritti al dottorato di ricerca titolari di borsa (attualmente sono esonerati solo gli studenti senza borsa, a prescindere dall’ISEE).

Variano poi i criteri per determinare gli importi delle borse di studio (si terrà conto, ad esempio, dei costi del trasporto pubblico e di condizioni particolari quali la residenza nelle isole). Viene inoltre introdotto un costo medio per le locazioni e per i materiali didattici.

Viene rideterminata la no tax area, innalzando prima di tutto la soglia del reddito minimo (da 13.000 a 28.000) per l’esenzione del pagamento del contributo onnicomprensivo e poi riducendo il numero di crediti minimo. Altro intervento importante è la previsione di una soglia di reddito (superiore a 28.000 ma inferiore a 40.000) entro la quale calcolare un contributo onnicomprensivo “agevolato” quando 8% quota eccedente i 28.000 euro (ad esempio, se l’ISEE è 38.000 euro, il contributo che pagherà lo studente sarà l’8% di 10.000).

La garanzia dei sussidi tecnici e didattici specifici, già prevista per gli studenti con disabilità, viene estesa anche agli studenti AFAM.

 

Bloccate le esternalizzazioni

Con l’emendamento all’articolo 88 puntiamo a bloccare le esternalizzazioni dei servizi corrispondenti alle mansioni spettanti ai collaboratori scolastici, nonché il blocco delle convenzioni con la Consip. Il MoVimento 5 Stelle ha infatti più volte evidenziato le difficoltà sorte in merito alle esternalizzazioni dei servizi di pulizia nelle istituzioni scolastiche, che hanno portato ad adottare – anche attraverso la stipula di convenzioni con la Consip – soluzioni inefficaci. Gli unici risultati raggiunti sono stati lo sperpero delle risorse pubbliche e l’aumento della precarizzazione, sia per il personale ATA, sia per i lavoratori socialmente utili che avrebbero dovuto essere stabilizzati in loro vece. Di conseguenza il nostro emendamento prevede assunzioni e bandi per il personale ATA e blocco di affidamenti a pioggia all’esterno, come troppe volte accaduto finora.

 

Giovani artisti

Chiediamo misure adeguate e risorse per incentivare lo spettacolo dal vivo e gli artisti emergenti. Il nostro emendamento prevede pertanto che sia riconosciuta una detrazione fiscale da massimo 250 euro a famiglia relativa ai costi sostenuti per l’iscrizione annuale e l’abbonamento a corsi di danza, teatro e musica dei ragazzi in età compresa tra 5 e 18 anni. E vogliamo tempi certi: uno specifico articolo da noi introdotto prevede che siano individuati entro 60 giorni dall’entrata in vigore della manovra, con decreto del ministro dei Beni culturali, i criteri e le modalità di accesso al credito d’imposta, «prevedendo in particolare la tipologia delle scuole rispondenti alle caratteristiche in base alle quali poter usufruire di detto credito d’imposta».

 

Accademie di belle arti, istituti musicali 

Da tempo abbiamo raccolto e rilanciato la diffusa esigenza di conferire assetti statali stabili e forme concrete di razionalizzazione alle Accademie di belle arti ed agli Istituti musicali pareggiati. Al fine di raggiungere tale obiettivo, la nostra proposta prevede oggi, attraverso l’introduzione di uno specifico articolo (il 39 bis) alla Finanziaria, stanziamenti integrativi da da 5 milioni di euro per il 2018 (più 15 milioni di euro nel 2019, 30 milioni per il 2020 e di 28 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021) per realizzare la statizzazione, definendo nello stesso articolo i requisiti, le modalità e le fasi di tale processo. Fin dal prossimo anno prevediamo per i docenti graduatorie nazionali per incarichi con contratto a tempo determinato e indeterminato. Specifiche procedure di stabilizzazione riguarderanno il personale AFAM (Conservatori statali, Accademie di Belle Arti statali e non statali, Istituti musicali ex pareggiati promossi dagli enti locali, dalle Accademie statali di Danza e di Arte Drammatica,  dagli Istituti Statali Superiori per le Industrie Artistiche, nonché da ulteriori istituzioni private autorizzate dal Ministero al rilascio di titoli aventi valore legale).

Ricordo che in Italia il sistema AFAM conta complessivamente 137 istituzioni (81 statali e 55 non statali). In particolare si tratta di venti Accademie di belle arti statali; un’Accademia nazionale d’arte drammatica; un’Accademia nazionale di danza; 55 Conservatori di musica statali; 18 ex Istituti musicali pareggiati; cinque Istituti superiori per le Industrie Artistiche; venti Accademie di belle arti legalmente riconosciute, tra cui le cinque storiche di Genova, Verona, Perugia, Bergamo, Ravenna;17 altri Istituti autorizzati a rilasciare titoli con valore legale.

Con l’emendamento inseriamo dunque un articolo aggiuntivo volto a stanziare nuove risorse per la statizzazione degli istituti musicali pareggiati, dopo quelli previsti dalla manovrina.

 

Alternanza scuola-lavoro

Sul tema sensibile alternanza scuola-lavoro siamo intervenuti per ribadire la necessità di percorsi coerenti con il corso di studi seguito dallo studente. Notizie di stampa, anche recentemente, hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica casi di giovani assunti da multinazionali della ristorazione destinatarie di sgravi fiscali, ma senza che vi fosse alcuna continuità, quanto meno teorica, con i percorsi seguiti in precedenza dai nuovi assunti. La modifica del M5S, che riguarda specificamente l’articolo 16 del DDL, si prefigge l’obiettivo di assegnare gli sgravi contributivi del 100% ai datori di lavoro che assumono entro 6 mesi dal diploma ragazzi che abbiano svolto percorsi di alternanza scuola-lavoro, ma solo il nuovo impiego risulta coerente con i percorsi di studi o di alternanza portati a termine dallo studente.

 

Nuove risorse alle Scuole per l’infanzia

Nello stesso articolo 54bis che intendiamo introdurre col nostro emendamento, prevediamo di stanziare risorse (4 milioni di euro per il 2018) per potenziare l’organico nelle scuole dell’infanzia. Da sottolineare che l’organico di potenziamento è già previsto del decreto 0-6 anni della cosiddetta “Buona scuola”, ma fino ad oggi non si è dato seguito alla norma.

 

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*